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Le Testimonianze di epoca romana a Carano (II sec. a.C. – III sec. d.C.)

Alle sfumature attendibilità storiche con ambienti greco-orientali, seguono più chiare testimonianze di epoca romana, che aprono un discorso molto più articolato e situato sui primi insediamenti conosciuti in territorio caranese. Gli Aurunci erano stati sconfitti da Roma nella battaglia di Lautulae e le loro terre, saccheggiate, divennero, nel 314 a.C., ager populi romani. Su questo territorio, in relazione al progressivo estendersi del latifondo, a partire dal II secolo a.C., confermano l’insediamento umano di estrazione rurale. I resti più cospicui, di questi insediamenti, sono dislocati e campeggiano su tre fascie: a) sui declivi a monte del Garigliano, b) sulle colline retrostanti lo stesso fiume fino alla coincidenza con la provinciale Migliano-Sessa, c) sull’area Piedimonte-Carano ai piedi del Monte Massico. La tipologia degli insediamenti, dislocati sul territorio di Carano, è urbano-rustica, e quasi sempre accampata nelle prossimità di corsi d’acqua e torrenti, ruscellanti dal monte, molti dei quali oggi sono estinti. Senza entrare nel merito delle discutibili elementi scientifici (descrizione/interpretazioni), ne diamo qui sommarie indicazioni toponomastiche e cronologiche, rinviando per ulteriori dettagli agli studi del Prof. A.M. Villucci (nt.): —Masseria Vignola, lungo la strada del vicinale di ponterotto, tra Carano e Sorbello e il rio Fontanelle, con resti ascrivibili al I secolo d.C., probabilmente parte di un insediamento urbano-rustico. —Ponterotto, località posta tra Carano e Sorbellonei pressi del rio Ponterotto, sul retro della masseria del Sig. Stanislao Verrengia dove resti idrici e frammenti ceramici, anche di utilizzazione funeraria, ci riportano alla seconda metà del I secolo d.C., anche qui i resti fanno ipotizzare un insediamento villico, databile tra il II secolo a.C. e il II secolo d.C. —Masseria Caserine, a breve distanza dal rio Carapiello, sulla strda che da Carano scorre verso Piedimonte; qui murature romane richiamano una villa urbano-rustica, fiorente tra il secolo II a.C. e sicuramente attiva fino al II-III secolo d.C. Il rinvenimento, inoltre, in quest’ultima località, di frammenti di recipienti, a impasto grossolano << di cui un decorato con cordone plastico digitalato, colore rossastro, attestano la presenza dell’uomo a Caserine sin dalla protostoria con evidenti legami con la facies culturale del << ferro laziale >>. La ricognizione di strutture emergenti e frammenti di ceramica affioranti è ancora incompleta; ma per il nostro territorio << sembra poter ipotizzare che gli insediamenti rustici romani ….hanno una loro presumibile fase iniziale nel II secolo a.C., con un periodo di massima espansione compreso tra il I secolo a.C. e il III d.C. la presenza inoltre, un po’ dovunque di anfore, fa presupporre che la coltura della vite, dell’olivo fossero tra le attività preminenti degli abitanti del luogo…>>. Ancora oggi, in alcune case dei caranesi (es. Petruccelli in Via Capo), si conservano, non sappiamo da quali provenienze, resti di capitelli romano/medievali, qualche moneta rinvenuta sul luogo e, più spesso, vario ciottolame, come anche basamenti e travertini, di sicuro richiamo ai primi due secoli d.C. Altri elementi romani, databili al periodo tardo/repubblicano e al I secolo d.C., confermano un momento di notevole sviluppo socio-economico per le sparse villae in territorio caranese. Anche qui’ li presentiamo rapidamente: Parte superiore di statua virile barbata (Poseidon?), databile al periodo tardo-ellenistico o, al massimo primo-imperiale. Fregio con ghirlanda, proveniente dalla Masseria Farco, rinvenuta durante lavori di aratura tra il 1935-36, opera di un artigiano locale, di età tardo-repubblicana. Rilievo con gladiatore, proveniente dalla stessa Masseria Farco (1935/36), ad opera di un artigiano locale, di età tardo-repubblicana o proto-imperiale, era una parte di monumento funerario.

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